Mi piace chiamarla chairdance, più che fitness, ma non perché voglia paragonarla alle performances della suddetta disciplina! E’ che mi piace l’idea di ballarci, con la sedia. A volte utilizzo il termine fitness e potrei trovare altre parole, ma ho difficoltà a identificare questo gioco con una definizione “chiusa”. In realtà comprende un po’ tutto, nasce di volta in volta dall’ispirazione del momento, dalla voglia di sperimentarsi e sperimentare le possibilità del movimento, trovare soluzioni (eh sì perché la sedia è una superficie ridotta e alzata da terra), osservare come il corpo si adatta a nuove situazioni. Non si tratta di eseguire una performance, ma di scoprire che cosa può nascere grazie alla creatività del corpo. Di fatto è la costruzione di una relazione tra noi e l’ambiente, in questo caso la sedia e come tutte le relazioni, in continuo divenire e trasformazione.
Perché ho scelto proprio la sedia?
Quello che conta è cambiare il punto di vista: la sedia è considerata in un certo senso la nostra “condanna”, perché se da una parte ci offre comfort, un comfort al quale non vogliamo né possiamo rinunciare, dall’altra ci pone dei limiti. La consideriamo la causa di tanti danni: ci fa assumere posture sbagliate, usura la schiena, indebolisce la muscolatura e via dicendo… ma eliminare dalla nostra vita le sedie oggi sarebbe complicato. Possiamo però cambiare la prospettiva e provare a vedere la sedia come uno strumento che proprio in quanto vincolo stimola la creatività, permette di rompere gli schemi, di cogliere nuove possibilità, di valorizzare le risorse del nostro corpo.
Certo, non possiamo metterci a ballare in ufficio con la sedia e non è questo il mio invito. Ma se noi cambiamo il rapporto con la sedia, nella relazione tra il nostro corpo e questa superficie di appoggio, possiamo renderci conto che anche quando lavoriamo seduti a un tavolo quella superficie non ha la colla e che dipende da noi come utilizzarla!
Fondamentale per questa “pratica” è eliminare la mentalità da “esercizio” e aprirsi all’intelligenza del corpo, altrimenti rischi di farti male. Concediti l’atteggiamento del bambino: presenza, attenzione, prudenza, tentativi, rispetto, curiosità, ricerca del piacere.
Per chi mi legge o mi conosce sa che amo la danza: ho danzato per decenni, anche se non da professionista e non immagini quante volte mi sia sforzata, per eseguire movimenti che mi venivano indicati. Non dico di non aver ottenuto risultati, ma oggi a 53 anni la mia flessibilità, l’agilità, la potenza e la fluidità del mio corpo è migliore di quando avevo 20 anni, eppure non mi alleno e non faccio esercizio. Il segreto è il “movimento somatico“, che stimola l’intelligenza del corpo. Quell’intelligenza che ci serve a vivere bene, comodi e felici nel nostro corpo.
Sto organizzando un corso online di “Fitness creativo con la sedia” rivolto a tutte le persone che hanno voglia di cambiare la relazione con la sedia e divertirsi, rigenerando il corpo e la mente. Contattami se vuoi far parte del gruppo! 392.2793815