La principessa vuole piacere, la sacerdotessa si piace.
La principessa risponde ai bisogni altrui, la sacerdotessa ascolta i propri bisogni.
La principessa si risveglia con il bacio del principe, il risveglio della sacerdotessa avviene ogni giorno, onorando la propria fiamma interiore.
La principessa cambia il suo mondo per adeguarsi ai mondi altrui, la sacerdotessa nutre e manifesta il proprio mondo interiore per condividerlo con gli altri.
La principessa spesso silenzia il suo cuore per paura che non venga accolto, la sacerdotessa parla dal cuore in libertà, senza aspettative.
La principessa seduce compiacendo e ammaliando, la sacerdotessa attrae dal magnetismo del suo essere.
La principessa vuole dare piacere agli altri, la sacerdotessa cerca il proprio piacere, di cui gli altri possono godere.
La principessa si sacrifica, la sacerdotessa si dedica.
La principessa insegue l’immagine di corpi non suoi, la sacerdotessa abita il suo corpo con gratitudine.
La principessa si sforza e controlla, la sacerdotessa lascia andare e fluisce.
La principessa attende il riconoscimento, la sacerdotessa si sente meritevole, indipendentemente da ciò che le arriva.
In ogni donna convivono principessa e sacerdotessa. La prima è il frutto di ferite antiche, di imposizioni. convinzioni, cliché culturali e sociali; la seconda è manifestazione del Sé Femminile. La cosa fantastica è che quando contattiamo la sacerdotessa, ella può prendere in braccio la piccola principessa e dirle: “Ci sono io per te”.
Ritornare al nostro corpo autentico, alla sua ciclicità, alla sua pienezza, alla sua bellezza, al suo potere ci mette in contatto con la sacerdotessa.