Ma i muscoli c’entrano con il Feldenkrais?! E come non potrebbero! Se è vero che portiamo l’attenzione allo scheletro, è altrettanto vero che lo scheletro senza i muscoli sarebbe un mucchietto di ossa, non vi pare? Allora perché nelle lezioni Feldenkrais si porta l’attenzione sullo scheletro? Perché facilita la persona a percepire il suo peso e il suo movimento nel campo gravitazionale. L’attenzione allo scheletro è utile anche per trovare facilmente il sostegno e la propulsione nei movimenti attraverso appoggi e leve, così da evitare sforzi muscolari o uno scorretto uso delle articolazioni. Ma dire che il Feldenkrais si occupa soltanto dello scheletro è ben lontano dalla realtà, anche perché questo Metodo guarda alla persona tutta intera.
E se si guarda alla persona intera c’è ancora di più: avete mai sentito parlare di “tensegrità“? Ossia del principio per cui le forze si bilanciano in un gioco di tensioni e compressioni lungo una struttura? Così è il nostro corpo: un sistema, un unicuum, in cui le forze si bilanciano attraverso trazioni e compressioni. Ciò che rende il corpo un continuum è il tessuto connettivo, un vero e proprio “sistema“, come il sistema scheletrico e il sistema muscolare (ma anche il sistema nervoso, circolatorio, linfatico ecc.).
Il tessuto connettivo è un sistema vivo, reattivo e malleabile che collega tutti i tessuti del nostro organismo. Probabilmente avrete sentito parlare di fascia o miofascia, termini oggi che si leggono con frequenza. Ebbene sono parte del tessuto connettivo, che trasmette informazioni attraverso tensioni e compressioni. Che cosa significa tutto questo? Che non si può ragionare in termini di muscoli, ossa o legamenti come elementi isolati, a sé stanti. Detto altrimenti: “rafforzare un muscolo” o i muscoli di una parte è un pensiero astratto, meccanicistico, che non ha niente a che vedere con un sistema vivente e fa perdere di vista la connessione e le interazioni tra i sistemi. E’ quindi fuorviante dire che si lavora con le ossa o con i muscoli o con la fascia, essi sono come “porte” da cui accedere alla globalità della persona.
Si lavora sempre con l’intero corpo, che, tra l’altro, comprende anche gli elementi più sottili, come emozioni, pensieri e altro.
Nelle mie lezioni Feldenkrais invito a sperimentare l’elasticità della pelle e dei tessuti per cambiare la relazione tra le ossa, così da allungare ed elasticizzare la muscolatura. I muscoli sono avviluppati dalla rete fasciale che è sì plastica, ma che deve essere invitata a uno stiramento lento affinché non subisca strappi. I movimenti delicati attraverso i tessuti elastici aiutano non soltanto a migliorare la funzionalità muscolare, ma anche a rivitalizzare il flusso dei fluidi e dei liquidi che ci mantengono giovani e vitali, permettendoci movimenti agili. Agili perché si attivano a partire da un tono base che facilita il potenziamento muscolare: il sistema muscolare può entrare in azione rapidamente e in modo efficace, laddove invece muscoli già contratti, in tensione, affaticati non hanno possibilità di attivarsi nel pieno raggio della loro azione, perdono di elasticità e della piena libertà di movimento. Senza parlare dei danni che provocano a livello di disallineamento scheletrico, di compressione degli organi, dei nervi, del respiro ecc.
Nelle mie lezioni punto a far sentire alle persone questa unità, con un respiro libero, una mente serena, un atteggiamento curioso nel viaggio di conoscenza del proprio corpo e delle sue possibilità.
Se hai domande, richieste e obiettivi da raggiungere puoi contattarmi per una consulenza gratuita online, possiamo programmare il tuo training personale, in presenza oppure online, oppure puoi partecipare ai corsi di gruppo già in essere o in programmazione. Mi trovi nella provincia di Milano il lunedì e il martedì, nella provincia di Vercelli per il resto della settimana!
P.S. guardate l’immagine del cavallo… non ha la tartaruga o muscoli pompati, però che potenza e agilità! Non vi pare? 😉