Si sa che stare seduti fa male e che il movimento è fondamentale per la salute di corpo e mente. La realtà è che per molti lavorare da seduti è inevitabile e nell’epoca del Covid i movimenti e la maggior parte delle attività sono davvero limitati. Allora che fare? Accettare i danni dovuti allo scarso movimento? No di certo!
Sedie, poltrone e divani sono inevitabili accessori del nostro stile di vita, ma anziché vederli come causa di sedentarietà, possiamo utilizzarli in modo dinamico per potenziare ed elasticizzare la muscolatura, rafforzare le ossa, liberare le articolazioni, migliorare il respiro e sentirci più vitali, con più energia e di buon umore. E quando non abbiamo la possibilità di fare attività outdoor, o se viviamo in spazi ridotti che non ci permettono di allestire una palestra in casa e nemmeno di srotolare il nostro tappetino per la pratica, possiamo utilizzare la sedia come un allenamento!
Anche se non ci fossero le limitazioni dell’epoca Covid, lo stile di vita sedentario rimane un problema e non bastano le pause e le attività fisiche per contrastare i danni e l’usura dello stare seduti . La soluzione è passare da un’idea di limitazione a un’idea di libertà in cui la sedia è un secondo pavimento oltre a quello su cui poggiano i piedi. Di fatto lo è, perché da seduti possiamo usare tutto il corpo per ogni gesto o azione, se l’articolazione delle anche diventa il perno del movimento, permettendo la mobilità del bacino su questo “secondo pavimento”.
La stessa “postura corretta” è una limitazione e per quanto si trovi una modalità ergonomica, essa rimane una posizione statica che impedisce il sano movimento dell’intero corpo. Aggiungo che l’idea di seduta corretta può essere fraintesa con stare diritti e si finisce per irrigidire la schiena e affaticarsi fino a scivolare sul sedile curvi e ingobbiti, con una pressione sulla colonna che sovraccarica dischi, legamenti e muscoli, la testa proiettata in avanti che pesa sulle cervicali, la chiusura del petto e di tutta la parte frontale che leva spazio al respiro e agli organi. E non c’è scampo, perché anche chi “tiene duro” e “si tiene su” finisce per bloccare le anche, la schiena e il petto. Il punto è che non si tratta di “tenere su” la schiena o di stare diritti, ma di trovare il sostegno del bacino e l’escursione di movimento dei rami ischio-pubici, così da muoversi liberamente dalle anche, lasciando la colonna flessibile, la schiena estesa e mobile, le coste disponibili, i piedi vitali e reattivi e trovando per la testa il sostegno dal bacino, così da sentirla libera e leggera.
Rimangono validi tutti i suggerimenti che ci ricordano di rimanere troppo tempo su una sedia o su un divano, di alzarci di tanto in tanto, di camminare o fare altro, di lavorare al pc in posizione eretta o in altre posizioni, ma la vera differenza è utilizzare la sedia stessa per fare fitness! Anche perché ne beneficeranno le azioni da eretti, come ad esempio camminare o correre, oppure attività come la bicicletta e il cavallo, poiché ci abitueremo a usare il centro, a partire dalla mobilità di anche e bacino, dall’elasticità degli addominali, dalla potenza dei glutei e dalla libertà della testa e dello sguardo, con un respiro libero.
Aggiungo che i movimenti possono essere ampi e dinamici, ma anche micro (ricordo che i motoneuroni si attivano anche solo visualizzando un movimento!) o addirittura “intimi”, attivando il pavimento pelvico profondo. In questo modo ci si può allenare ovunque, non soltanto sulla sedia da ufficio.
Non solo: l’allenamento sulla sedia faciliterà nuove possibilità di sedersi sul pavimento stesso e in nuove modalità, perché una muscolatura più elastica e disponibile e una maggiore libertà delle anche permetterà di ottenere posizioni prima difficili.
Se vuoi ballare con la sedia, tengo lezioni ad hoc online, contattami!