Quando gli atleti forzano per migliorare le loro prestazioni, in genere forzano i loro limiti e può essere pericoloso, con rischio di lesioni o dolori che vengono considerati inevitabili, mentre invece ci si potrebbe tutelare molto di più. Abituarsi a forzare i propri limiti per oltrepassarli fa perdere il contatto con se stessi e la capacità di gestirsi, con danni non soltanto fisici, ma anche sul piano psicologico. A volte ci si convince addirittura di non possedere capacità e talento, con un senso di frustrazione, di insoddisfazione, di fallimento. Per uscire da questo circolo vizioso si può sostituire a un allenamento fatto di sforzi un allenamento intelligente, il che significa acquisire una consapevolezza corporea a livello sensorimotorio. Ecco un consiglio pratico che puoi provare durante il tuo allenamento: se senti che stai forzando fermati un momento, fai una pausa e senti il tuo respiro, osserva il movimento dove e come accade, così da sintonizzarti col tuo corpo. Quando riprendi l’allenamento, prova a compiere l’inizio del gesto, soltanto l’inizio, lentamente, lasciando fluire liberamente il tuo respiro e organizza mentalmente il prosieguo del gesto. Senti dove è il punto limite e non oltrepassarlo. Poi fai un’altra pausa. Infine riprova l’inizio del movimento e forse si ingrandisce da sé. spontaneamente. Sempre nel raggio di facilità, puoi anche introdurre piccoli cambiamenti, perfino errori intenzionali: trattieni il respiro, serra la mandibola.. poi lasci andare e senti la differenza quando ti muovi senza le tensioni. Ci sono tante strategie affinché al cervello arrivino nuove informazioni da poter elaborare per inviare nuovi e più efficaci messaggi ai muscoli. Le trovi nel mio ebook SmartFitness che puoi scaricare gratuitamente. Se ti interessa il programma SmartFitness contattami e chiedimi tutti i chiarimenti che vuoi.
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