Qual è il giusto lavoro muscolare? Dove inizia lo sforzo inutile? Come si fa ad accorgersi che ci si sta muovendo con tensioni che porteranno al dolore? I nostri stili di vita ci inducono a fare sempre più cose in sempre meno tempo, con un senso di non “arrivare mai”. Non solo, la stessa cultura e l’educazione ci passano il messaggio che dobbiamo sforzarci per raggiungere risultati, per non rimanere al palo, per sentirci accettati, stimati, rispettati. Ma qual è il prezzo di questa mentalità? Credo la mancanza di salute, oltre che di felicità: dolori che vengono accettati come inevitabili o ineluttabili, cui far fronte con terapie e medicinali, in un allontanamento sempre più profondo da se stessi. Dolore anche nelle relazioni personali: o perché si è troppo sotto stress per avere un atteggiamento sereno, o perché si è troppo stanchi per coltivarle… ci si sente sopraffatti e si opta per la “sopravvivenza”.
Migliorare qualità di vita si può! E non c’è bisogno di rivoluzionare tutto, di fuggire su un’isola deserta. Arrivare alla consapevolezza attraverso l’ ascolto di sé e il movimento, come propone il Metodo Feldenkrais, significa accorgersi immediatamente quando è “troppo”, quando ci si sta avvicinando ai propri limiti, per non oltrepassarli. Per prendersi un momento, anche solo un momento – preziosissimo – e riconnettersi, distrarsi, lasciar andare, abbassare il rumore interiore, pensare a sé, sentirsi e sentire i propri bisogni e rispettarli, senza agire in automatico.
Faccio un piccolo esempio di ascolto di sé e di possibilità di recupero delle proprie energie: quando ti sdrai sul letto alla fine della giornata, sei sicuro di usarne veramente il supporto abbandonandoti alla forza di gravità? Spesso anche da sdraiati rimaniamo con i muscoli inutilmente contratti. Ti suggerisco di prenderti un momento per sentire i tuoi appoggi e notare se stai ancora “tenendo” nonostante tu possa lasciar andare il tuo peso. Gli stessi occhi, la lingua, la mandibola, le labbra… come sono? Nota, se sei supino, sul fianco o sulla pancia, verso quale direzione vengono chiamati… usa la forza di gravità come alleata, lascia che gli occhi scendano verso il materasso, sentine la sfericità e il peso; lo stesso fai con la lingua, con la mandibola e il resto di te. Ascolta il respiro e allunga la fase dell’espiro per poter abbandonare il corpo al supporto del materasso e del cuscino. I muscoli trattengono le nostre emozioni, rilassare i muscoli significa lasciarle andare.
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